LaRecherche.it
Scrivi un commento
al testo di Loredana Villani
|
||||
... e accendilo, accendilo ora il fuoco, ora che la mia pelle splende di luce riflessa muta e distante come la luna.
Nella trasparenza umida del mattino stropicciato, galleggio a pochi centimetri da terra e mi lascio cullare dal tepore di letti sfatti.
Indosso tacchi molto alti, i miei piedi sono tolleranti perdonano queste scarpe scomode; i tacchi, i tacchi sono una magia... spostano l'orizzonte, sono il terzo occhio!
E' con quell'occhio che vedo lontano !
Non smetterò di camminare e forse correrò, e forse volerò.
Non smetterò di cercare sotto ogni pietra e sopra ogni testa cercherò la verità e forse la troverò.
Ma accendilo, accendilo pure il fuoco, che tanto brucio già e al fuoco, col fuoco risponderò.
Quel che so e che saprò domani scotta tra le mani e sazia più del pane inebria più del vino, è una promessa d'eternità che mi libera dei tuoi lacci e delle tue catene.
|
|